LA POTENZA DELLA PAROLA

Ho voglia di condividere con voi un altro tema, molto attuale: la potenza della parola.

Sono pienamente d’accordo con chi dice che l’intelligenza è sensuale. La parola, se adatta allo scopo è controllata, è molto bella. Purtroppo il lato oscuro di questo argomento, oggi, mi crea tantissime domande.


Dall’infanzia, i miei genitori mi insegnavano scegliere le parole con responsabilità prima di parlare. Per imparare questo fantastico “alto pilotaggio” ci ho messo anni. È molto difficile.
Purtroppo, oggi, nella realtà, spesso vince il lato negativo dell’uso della parola.

Le parole che evocano sentimenti negativi le divido in due tipi. La parola “buona” ma artificiale e quella “cattiva” che è direttamente offensiva. Entrambe hanno il potere di uccidere.


L’incapacità di controllare la parola deriva dalla mancanza di controllo e rispetto per sé stessi e per gli altri. Tutto si basa sul rispetto e oggi ne vedo molto poco. Nel caso di un qualsiasi minimo disaccordo tra le persone, spesso si lanciano nell’aria parole molto colorite e piene di disprezzo, odio e completamente prive di ogni rispetto.

Sta succedendo ovunque, sia nell’ambiente lavorativo sia nello spazio sociale pubblico. 


Il rispetto, comunque, dovrebbe essere dato anche alla persona con cui condividiamo la vita privata e allo stesso tempo quella persona dovrebbe rispettarci perché condividiamo la routine quotidiana. Alla fine, il nostro benessere dipende anche da come trattiamo chi viaggia con noi nella nostra vita.

Tutto ciò provoca fenomeni duraturi, spesso con conseguenze dolorose e molto tristi.


L’impotenza dell’ambiente in cui vengono utilizzate entrambe queste opzioni è enorme. Nel primo caso è spesso un ambiente tranquillo, finto e “bello” in cui si usano varianti della “buona” parola artificiale.

Una promessa vuota. In generale, nulla dovrebbe essere mai promesso. Si può esprimersi pienamente con altre parole non vincolanti come “farò tutto ciò che dipende da me”, invece “lo giuro”, “lo prometto”, “ti do la mia parola” sono i modi comuni. 

Dando il giusto peso alle parole, non solo quando cambiamo idea, ma anche quando si verificano ostacoli che non dipendono da noi, non è necessario provare rimorso per la parola data e non mantenuta.


Complimenti non veri - complimenti falsi e così via.

La promozione della fiducia ingannevole è provocata fingendo di rivelare i propri segreti, invitando falsamente anche l'interlocutore ad aprirsi. La promessa falsa, oggi, è uno dei casi più comuni di cattiva condotta verbale.


Dopotutto, la persona sente, spera e aspetta. Improvvisamente la fiducia viene superata dalla frustrazione, e questi aspetti negativi vivono e progrediscono dentro di noi per molti anni, dando vita alla loro progenie e seminando successivamente queste emozioni che poi noi condividiamo nell’ambiente a noi vicino.


Nel secondo caso c'è un contrasto - le parole pronunciate con rabbia - la loro "colorata e alata" stringa. 

Le conseguenze di non riuscire a controllare la parola sono come una malattia cronica che si manifesta in una varietà di complicazioni (effetti collaterali) all'interno di una persona, che nel tempo spesso assumono la forma di conseguenze negative.


Ma ci sono anche buone notizie su questo argomento. Vi siete mai chiesti se una sola parola brutta “inghiottita” vi ha mai danneggiato lo stomaco?..
L'autocontrollo e il contenimento di una parola brutta è un modo meraviglioso di autoeducarsi e non solo coltiva l'arte dell'autocontrollo, ma semina anche il rispetto per sé stessi e per gli altri, trasformando i rapporti con le persone in una qualità completamente diversa.


Autocontrollo e la capacità di non pronunciare l'insulto, la parola offensiva, è la crescita del rispetto degli altri per noi stessi. Questa non è una caratteristica della debolezza. Anzi! - Questo è il risultato di un autogoverno molto forte, degno del massimo rispetto. Quindi, vi invito a provarlo e vedrete risultati fantastici!

Piki 

 

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